giovedì, ottobre 03, 2013

Dylan Dog: una nuova vita

 La farò "breve". Dal 1995 ho smesso di leggere DD perché trovavo gli sviluppi delle storie decisamente poco interessanti. Da un anno a questa parte sto seguendo gli sviluppi della più famosa casa editrice italiana e soprattutto i milioni di post di Roberto Recchioni. Non solo sul suo blog ma anche su fanzine, facebook etc etc. Insomma oltre all'atteso Orfani, anche DD sembra al punto di svolta. O almeno in fase di cambiamento.
Quindi, dopo una vita, ho deciso di tornare a sostenere questo cambiamento invece che lamentarmi senza motivi apparenti come fanno centinaia di wannabe online. Dodici numeri, un anno di DD. Circa 35 euro in un anno. Un sostegno decisamente ridicolo a confronto del lavoro che c'è dietro le quinte. Ma è un sostegno sincero, un pò come diceva mio nonno quando alzando le braccia al cielo mi diceva che un italiano doveva comprare macchine italiane e non lamentarsi dello stato. Quindi via con la recensione. Aspettate, un'ultima cosa. Io non sono Dio in terra. Ho un gusto personale e pareri soggettivi. Questa premessa la scrivo perché troppe volte ho letto accuse variopinte da parte di chi non condivideva una recensione. Abbiate pazienza e leggetevi il numero in questione, così da poterne discutere. Via.
Il numero di per se non mi ha detto granché. Dylan Dog come se fosse un contorno. Sembra quasi che Ambrosini non volesse lui come protagonista e che Dylan stesso non volesse più fare quel lavoro ma ci capitasse dentro come potrebbe capitarci chiunque. Lo sviluppo della storia si capisce subito fin dalle prime pagine in una maniera clamorosamente scontata, portando ad un happy end altrettanto deludente e senza alcun phatos. Insomma, mi è sembrato di leggere 98 pagine sentendo che sono state disegnate per lavoro e non per passione. Un numero insomma che non mi è piaciuto. Ma si legge di sottofondo qualcosa. Sembra veramente che DD non abbia più voglia di rifare sempre le stesse cose ma che si interessi ad altro. Alla vita quotidiana, a come pagare Groucho visto il lavoro che fa (mi ricorda qualcosa...). Insomma come numero singolo non vale un granché ma come sottofondo per futuri sviluppi credo che abbia centrato l'obiettivo. Qualcosa nel protagonista sta cambiando, lo si sente nelle battute che fa, mirate a qualcosa che non gli sta bene. Ancora non sappiamo cosa. Attendiamo gli sviluppi. Ho atteso 18 anni, direi che uno solo non sarà un grosso problema.

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